La speranza

La speranza

domenica 20 settembre 2015

Verso l'era dello STUPRO?!

Verso modelli post-capitalistici

Alla ricerca di modelli alternativi all'ipercapitalismo
per una società più giusta ed equa!
Contro la miseria e la schiavitù del modello imperante!

Le grandi metamorfosi:

dalla globalizzazione economica alla societa’ del rischio: un’introduzione all’era dello stupro.


Flash e abbagli dal labirinto post-moderno
Cosa ci ha offerto la calda estate?
Una forma paludosa e lugubre di quello stato di ipossia che sta progressivamente invadendo tutto il labirinto nel quale siamo costretti o ci hanno costretto a “boccheggiare” e finché potremo boccheggiare.
Così anche i pesci muoiono….
“Orbetello, emergenza in laguna: 40 tonnellate di pesci morti. La causa è il caldo e le temperature elevate dell'acqua. Il sindaco: "Chiediamo stato di calamità naturale" (Fonte R.it Firenze 27/7/2015)


Così anche le foreste vanno in fumo…
Vasti incendi boschivi in Russia. In Russia oltre 29 mila ettari di taiga bruciano nella regione di Irkutsk. Un altro ampio incendio è in corso intorno a Gelendzhik, sul Mar Nero. Evacuati i resort. (Fonte: Euronews – 11 / 8 /2015)
Incendi nel nord del Portogallo e della Spagna: caldo e siccità favoriscono i roghi (Fonte: Euronews – 11 / 8 /2015)
Gli USA alla prova del fuoco. Brucia la Napa Valley (Fonte: Euronews – 05 / 8 /2015)



…e i ghiacciai si sciolgono

“Clima: lo scioglimento dei ghiacciai mai così veloce negli ultimi 120 anni4 agosto 2015 11:48 - Valentina Ferrandello Fonte: Meteoweb.eu).”


Ma l’ipossia non uccide solo i pesci e il fuoco non incenerisce solo gli alberi: l’ossigeno viene anche a mancare alle bambine e donne stuprate in nome di dio (quale dio?) ed il fuoco brucia le case della Libia, dell’Iraq, della Siria e …
“L’ISIS e la “teologia dello stupro” L'articolo più letto da ieri sul sito del New York Times racconta la metodica pianificazione della schiavitù sessuale delle donne yazide da parte dell'ISIS
“Isis, stupri cinque volte al giorno e sigarette spente sulla carne: il racconto choc delle yazidi a Londra” (Fonte: Il messaggero.it – 18/7/2015)


Ma il denaro purtroppo non fa mancare l’ossigeno al cervello di questi arcimiliardari che si candidano per guidare uno degli imperi più potenti della storia umana (finché regge)

“Donald Trump: "Scuse? Io non ho offeso nessuno..."
Attacchi alle donne, eccessi e commenti al veleno: eppure il magnate svela le ipocrisie della corsa alla Casa Bianca più feroce della storia di ERIC BRADNER” (Fonte: R.it Esteri -10/8/2015)
-o-

I flash e le immagini che ci giungono dal labirinto post-moderno hanno proprio un sapore di catastrofe e di apocalisse: siamo arrivati al capolinea dell’antropocene?

C’è da preoccuparsi?

Obama si preoccupa. Forse anche Obama si sente soffocare, sente che l’ossigeno stenta a farsi strada nel cielo dei gas serra. Sente anche lui l’odore acre della tragedia che sta bussando alle nostre porte, anzi, volevo dire che le ha già sfondate. Obama dichiara che questa è l’ultima generazione che può fare ancora qualcosa per salvare il pianeta… E forse, questa volta farà il bis? Vincerà un altro premio Nobel (anche questa volta meritato?): il premio Nobel per la difesa dell’ambiente e dell’ecosistema? Lui il presidente di quegli Stati che più di ogni altro hanno contribuito ai successi del “predominio sulla natura”, in nome della libertà capitalistica, del profitto e della virtù della mano invisibile?
(cfr: “Il piano Obama per salvare il clima: «Il 32% di emissioni nocive in meno entro il 2030» - Fonte Il Sole 24 Ore 3/8/2015).

Anche Papa Francesco si preoccupa:

<<Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica. L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano. La finanza soffoca l’economia reale. Non si è imparata la lezione della crisi finanziaria mondiale e con molta lentezza si impara quella del deterioramento ambientale. In alcuni circoli si sostiene che l’economia attuale e la tecnologia risolveranno tutti i problemi ambientali, allo stesso modo in cui si afferma, con un linguaggio non accademico, che i problemi della fame e della miseria nel mondo si risolveranno semplicemente con la crescita del mercato. Non è una questione di teorie economiche, che forse nessuno oggi osa difendere, bensì del loro insediamento nello sviluppo fattuale dell’economia. Coloro che non lo affermano con le parole lo sostengono con i fatti, quando non sembrano preoccuparsi per un giusto livello della produzione, una migliore distribuzione della ricchezza, una cura responsabile dell’ambiente o i diritti delle generazioni future. Con il loro comportamento affermano che l’obiettivo della massimizzazione dei profitti è sufficiente. Il mercato da solo però non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale.>> [1]

Ma mentre i due si preoccupano, altri due gozzovigliano e brindano alla loro amicizia:

<<Nel secondo fine settimana di settembre l’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha trascorso alcuni giorni in Crimea con il presidente russo Vladimir Putin. Nelle ultime ore i principali giornali internazionali hanno scritto che durante quella visita Berlusconi e Putin hanno stappato e bevuto insieme una bottiglia di vino di 240 anni che si stima valesse circa 80mila euro.>> (Fonte: Il post 19/9/2015).

E’ così che gira il mondo…

Un mondo che per Federico Rampini sembra impazzito, un mondo che vive nell’Era del Caos”. E’ questo infatti il titolo del suo ultimo saggio che inizia proprio così
<<Basta leggere i giornali, accendere la TV, per avere conferme angoscianti. Il mondo ci sembra impazzito. L’attualità quotidiana è una fonte di panico. Lo Stato Islamico vuole costruire un Grande Califfato e minaccia di portare la sua guerra santa fino a Roma. Intanto, dopo la Siria e Iraq si è già spinto fino ad occupare pezzi della Libia. Ondate di profughi sbarcano e tentano di sbarcare sulle nostre coste, a migliaia sono già i morti in una delle tragedie umanitarie più gravi dal dopoguerra. L’anno 2015 si è aperto con vari attacchi terroristici che hanno colpito l’Occidente: la strage di “Charlie Hebdo” a Parigi, la sparatoria contro i turisti (21 stranieri uccisi tra cui 4 vittime italiane) in un museo di Tunisi, seguita da una strage in un hotel per stranieri. Si combatte in Europa, con le truppe di Vladimir Putin schierate ad appoggiare i ribelli in Ucraina (…) anche la Cina sta diventando al tempo stesso sempre più autoritaria e sempre più antioccidentale (...)[2].

Ma il caos si trasforma in violenza, la violenza in crimine e il crimine in stupro sistemico.

I passaggi e le metamorfosi sono stati molto veloci. 

Dagli anni ’70 del secolo scorso è iniziato un processo di cambiamento su sala globale i cui effetti si stanno scaricando come bombe sul secolo in corso.

Il dio trascendente delle religioni dominanti o di moda, morto definitivamente (per gli occidentali) nei campi di sterminio di teutonica memoria, è stato sostituito in termini globali dal dio mercato e dal dio denaro.

Le forme istituzionali, politiche e sociali sono divenute ancillari, subordinate alle forze commerciali, finanziarie ed economiche, mentre la scienza e la tecnologia sono le braccia e le gambe di queste forze. 

Le forze capitalistiche sono diventate iper-turbo capitaliste sulla scala globale. In questo contesto i singoli Stati appaiono come il topolino nelle grinfie del “gatto mercato”. 

Quello che sembra apparentemente paradossale è che il topo asseconda i desideri del “gatto”, ma paradossale non è, infatti è solo una questione di forza e di predominio di cui i fondamentalisti del mercato cantano le lodi.

E le unghie del gatto si sono fatte sempre più robuste ed aguzze: sono i dogmi delle privatizzazioni, dell’efficientamento, della deregulation, della flessibilità, del riformismo neoliberista che fissa l’agenda ormai su scala planetaria.

La “mano invisibile”, si è trasformata in zampa di gatto e in mano d’acciaio sempre pronta a ferire e a violentare. Una violenza che non è più limitata a qualche fatto di cronaca o di polizia locale: è una violenza sistemica quasi istituzionalizzata data la sua diffusione e frequenza.

Di bolla in bolla, di balla in balla, di crisi in crisi: il percorso è diventato caotico e pernicioso.

Un tempo all’ingresso dei campi di sterminio si affiggeva l’insegna con su scritto “il lavoro rende liberi” ("Arbeit macht frei"); oggi all’ingresso del labirinto post-moderno possiamo scrivere a lettere cubitali “il mercato rende liberi” (“Market is freedom”). Sarà vera libertà? La parafrasi mi sembra appropriata.

In questo nostro labirinto post-moderno alcuni muri cadono in frantumi, ma altri vengono prontamente edificati per fronteggiare nuove paure e nuove violenze.

Nuove paure e antiche violenze sorgono e con esse nuove e vecchie fratture emergono.

Sono le violenze e il crimine:
       
  • d    delle fobie neoliberiste;
  • ·         delle politiche fondate sulla corruzione e la lotta per il potere;
  • ·         della finanza che ingegnerizza il furto planetario;
  • ·         del crescismo bulimico del modello ancorato allo sviluppo del P.I.L.;
  • ·         dello sfruttamento delle risorse ambientali e dell’inquinamento;
  • ·         dell’esportatore della democrazia per mezzo delle bombe e dei droni;
  • ·         del business as usual;
  • ·         dei dogmi delle religioni di massa;
  • ·         di chi ricerca le rendite di posizione ad ogni costo;
  • ·         di chi esternalizza i rischi e i danni sugli altri;
  • ·         del politico che fa di Pinocchio il proprio modello carismatico;
  • ·         di chi schiavizza e fa contrabbando di uomini;
  • ·         che subisce chi viene cacciato dal luogo dove è nato; dove ha sempre lavorato;
  • ·         di chi progetta e produce armi sempre più sofisticate;
  • ·         dell’imprenditore bulimico che vuole sempre di più;
  • ·         di chi si approfitta degli aiuti di Stato;
  • ·         di chi delocalizza fregandosene degli impatti su chi resta;
  • ·         della diseguaglianza diventata astronomica e simile a quella dell’età dei faraoni;
  • ·         di chi sfrutta il potere pubblico a suo vantaggio e scapito della popolazione;
  • ·         di chi sfrutta le privatizzazioni per appropriarsi del patrimonio pubblico;
  • ·         di chi fa il predatory lending;
  • ·         del gioco ludopatico;
  • ·         dei bonus miliardari dei top managers;
  • ·         degli evasori fiscali con i loro paradisi;
  • ·         ECC. ECC.

Quante forme di crimine, quanti esempi quotidiani, quanta forza e potenza hanno i criminali!!

Allora mi chiedo: siamo entrati nell' ERA - ETA' DELLO STUPRO?


Settembre 2015.

Antonello B.








[1] Papa Francesco: Laudato sì – Enciclica sulla cura della casa comune – Edizioni San Paolo -2015
[2] Federico Rampini: L’età del caos – Viaggio nel grande disordine mondiale – Mondadori – 2015.

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