La speranza

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domenica 1 marzo 2015

La “CRIMINOMICS”: ovvero l’economia criminale, l’economia che uccide.

Verso modelli post-capitalistici

Alla ricerca di modelli alternativi all'ipercapitalismo
 per una società più giusta ed equa!
Contro la miseria e la schiavitù del modello imperante!

Diagnostica - I fondamentali:   Le grandi patologie


La “CRIMINOMICS”: ovvero l’economia criminale, l’economia che uccide.

E mentre i sacerdoti del neoliberismo urlano: “attuazione, attuazione, attuazione”[1], riferendosi alla necessità di attuare urgentemente le riforme italiane attualmente in cantiere, assistiamo alla più grande restaurazione “neo-feudale” della storia del mondo occidentale degli ultimi, almeno, duecento anni.

Questa restaurazione è ben rappresentata da quanto ha dichiarato Buffet: ‟C’è una lotta di classe, è vero, ma è la mia classe, la classe ricca, che sta facendo la guerra, e stiamo vincendo.” [2]

La lotta di classe citata da Buffet non è più quella che vede fronteggiarsi il “padrone” con l’“operaio”, è una lotta portata avanti dalla “mega-macchina” in grado di produrre a destra e manca forme vecchie e nuove di violenza e di guerra.

Sono le guerre valutarie, del petrolio, quelle commerciali e tecnologiche, dello spread e del debito che si mischiano, si stratificano e si rinforzano con quelle etniche e demografiche, in un pianeta troppo stretto per soddisfare troppa gente ad “avidità crescente”.

Con queste guerre si impoveriscono le masse, mentre si arricchiscono tutti quelli che hanno forza e capitale per sfruttare le opportunità del nuovo darwinismo globale: nascono e si rinforzano nuove plutocrazie post-moderne.

E la plutocrazia è la più grande minaccia per la democrazia e per l’emancipazione delle masse e degli oppressi.

Non si vuole criminalizzare il denaro[3] in quanto tale, ma si vuole semplicemente ribadire che il denaro di fatto determina il potere e se il denaro si ottiene da attività criminali, allora la società subisce una profonda metamorfosi che ci riporta ad un tempo medioevale e feudale.

E’ una restaurazione che si alimenta e trae la propria linfa dal tipo di guerre sopra citate e da quella che definisco la “Criminomics”= l’economia del crimine.


Flash, istantanee ed abbagli dal labirinto post-moderno:

 Esempio di notizie di un anno qualsiasi… 

<<Maxi tangente da un miliardo a politici e intermediari Eni sott’accusa sulla Nigeria
Per i pm di Milano illecito il pagamento della concessione>>. (La repubblica – 12/9/2014);

<<Eni, lo scandalo delle accise truccate “Evasione milionaria per creare fondi neri”
I pm scavano sulla gestione dell’era Scaroni indagati i dirigenti della divisione Refining.>> (La Repubblica – 1/10/2014)

<<Una “gola profonda” inchioda la Fed
Ex funzionaria della Banca centrale americana accusa: “La Federal Reserve era succube di
Goldman Sachs” E per dimostrarlo consegna alla radio la registrazione di ore di riunioni degli ispettori. La donna era stata licenziata.>> (La repubblica – 27/9/2014)

<<Fatture gonfiate su 2mila interventi” ancora guai per Mastrapasqua
Roma, nuova inchiesta sull’Ospedale Israelitico Gli indagati accusati di falso e truffa aggravata.>> (La repubblica – 30/9/2014)

<< “Rischi di corruzione nello Sblocca-Italia”
Allarme di Bankitalia sulle deroghe previste dal provvedimento del governo, mentre Cantone parla di pericolo di riciclaggio Anche l’Antitrust è critico: le norme sulle concessioni autostradali hanno aspetti anti-concorrenziali che vanno corretti.>> (La repubblica – 1/10/2014)

<<L’inchiesta Finanziamenti destinati alle Regioni per investire in mestieri innovativi e sui giovani. Gestiti da Promuovitalia e finiti in parte nelle tasche di imprese amiche che usavano manodopera a basso costo. Nel mirino il braccio operativo dell’Enit, in liquidazione, al centro di tre indagini della procura di Roma Sessantenni assunti come apprendisti lo spreco da 90 milioni dei fondi per il turismo.>> (La Repubblica 21/10/2014).

<<La cupola dell’Expo “Da Greganti a Frigerio la tela dei rapporti con sinistra e destra”.>> (La Repubblica 22/10/2014)

<<Maxi-frode delle coop, caccia alle tangenti
Roma, la Finanza: due miliardi evasi dal consorzio per le pulizie Gesconet Appalti anche con Camera e Poste.>> (La Repubblica 22/10/2014)

<<Maria del Rosario, nickname Felina, uccisa perché denunciava i trafficanti su Internet. La foto del suo cadavere è stata postata dai killer. Con il messaggio: “Non fate il mio stesso errore”. Accade in Messico, dove le mafie della coca fanno strage di blogger e giornalisti. In settembre sono stati rapiti 43 studenti, è esplosa la protesta. Ormai la rabbia corre sui social network, segno che il Paese non ce la fa più a sopportare intimidazioni e ricatti.>> (La Repubblica 24/10/2014)

<<La truffa dei treni più cari del mondo - Puglia, 25 convogli usati acquistati in Germania a 900 mila euro, poi ristrutturati in Polonia per 22 milioni “Società fantasma dietro l’affare: sospette tangenti a politici”. La Regione: “Ferrovie Sud Est da commissariare”>> (La Repubblica 26/10/2014)

<<I diamanti mettono all’angolo Hsbc: frode Il Procuratore federale belga sta indagando sul colosso bancario inglese anche per “organizzazione criminale” Una sua filiale avrebbe aiutato clienti facoltosi ad evadere le tasse grazie a società offshore e a riciclare miliardi.>> (La Repubblica 18/11/2014)

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Le CRIMINALITÀ vanno all’arrembaggio del labirinto post-moderno e le notizie che ne pubblicizzano le vicende sono talmente frequenti e numerose che non ti lasciano nemmeno più il tempo di ragionarci su, di chiederti il perché e il come sia stato possibile.

Forse ci siamo assuefatti, ci siamo abituati a “digerire” il crimine, abbiamo alzato il livello di tolleranza….

Siamo talmente assuefatti al crimine che “tutto fa brodo” o meglio “tutto fa P.I.L.”:

<<(…)L’inclusione di specifiche attività illegali nei conti nazionali: principi, fonti e risultati.
 Come già accennato, l’inclusione di specifiche attività illegali nella stima dei conti nazionali (e quindi nel Pil) è una decisione che è stata presa a livello europeo e rende operativo, con modalità comuni tra gli Stati membri, il principio presente nel Sec già a partire dalla versione del 1995 , secondo il quale i calcoli che esprimono il reddito di una nazione devono essere esaustivi e, quindi, tenere conto anche di attività vietate dalle leggi nazionali ma che hanno caratteristiche di scambio volontario tra soggetti economici. Poiché questo concetto di attività illegale può prestarsi a interpretazioni diverse, stanti anche le differenze tra paesi nello status legale di alcune di esse, il primo elemento che è stato concordato in sede europea è quello delle tipologie di attività da prendere in considerazione: la lista comprende esclusivamente il traffico di sostanze stupefacenti, i servizi della prostituzione e il contrabbando (di sigarette o di alcol). Da questo punto di vista, si deve sottolineare che la modifica introdotta non può essere definita in alcun modo come inclusione nella misurazione del Pil dell’economia criminale né, in generale, dell’insieme di transazioni monetarie corrispondenti a comportamenti illegali. Le attività illegali sono praticate da soggetti con forti incentivi a occultare il proprio coinvolgimento, sia come produttori sia come consumatori: ciò, evidentemente, rende molto incerto il carattere delle quantificazioni dei flussi economici da esse attivati. Pertanto l’Eurostat ha fornito linee guida sulle metodologie di misurazione dell’impatto economico delle tre tipologie di attività ora considerate nel Pil. Tali indicazioni riflettono la necessità di adottare criteri di prudenza e di utilizzare assunzioni semplificatrici il più possibili comuni ai diversi stati membri, utili per evitare forti disomogeneità nazionali nella stima.>> (Fonte: “Il ricalcolo del P.I.L. per il 2011, Istat - 9/11/2014)

… Ma non tutti sono assuefatti a questo stato di cose e lo denunciano con forza:

<<(…) 53. Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo, quando c’è gente che soffre la fame. Questo è inequità. Oggi tutto entra nel gioco della
competitività e della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situazione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive, senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si può usare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa. Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosa di nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori.>> (Fonte: “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco, 2013)

Con queste affermazioni: “Questa economia uccide.”,   “Questo è esclusione.” e “Questo è inequità.” non si lascia scampo alla completa condanna del modello e sistema neoliberista-ipercapitalista-globalizzato anche da parte dell’attuale Papa Francesco, un Papa che mi sembra differenziarsi nettamente da quelli che lo hanno preceduto per la difesa dei poveri e degli ultimi della scala sociale.

La condanna di questo sistema è forte:

Ø  l’economia dei signori della speculazione finanziaria,
Ø  l’economia dei signori della guerra,
Ø  l’economia dei signori del traffico di uomini e di stupefacenti,
Ø  l’economia dei signori della corruzione,
Ø  l’economia dei signori dell’inquinamento ambientale, ecc.,

ma tutte queste “economie” sono vieppiù potenti, dominanti e predatorie.

<<(…) Il capitalismo però non premia solo i creatori e i makers, ma anche i takers e i predatori: persone e aziende che si nutrono del valore prodotto dagli altri senza dare alcun contributo significativo. La rapacità è parte integrante della sua quotidianità (…)>>[4]

Sono queste “economie” che io catalogo nell’ambito della “CRIMINOMICS” per significare che non siamo più semplicemente di fronte a fatti isolati o sporadici, ma a veri e propri modelli sistemici di criminalità organizzata su scala nazionale e globale.

Immagine 1)




Immagine 2)




Immagine 3):



Fonte: immagini 1,2,3 tratte da “PWC’s 2014 Global Economic Crime Survey”

La forza della “Criminomics” su scala globale, dotata di super sistemi tecno-scientifici, sta contribuendo a generare profonde modifiche nell’assetto delle nostre società ed è in grado, insieme alle altre forze patogene sinora considerate, di trasportarci dal mondo post-moderno attuale ad un mondo neo-feudale globalizzato.

E’ la metamorfosi della globalizzazione in cui l’emancipazione delle masse si sta trasformando in profonda esclusione e marginalizzazione non solo per effetto dei nuovi sistemi “legali” di regolazione del rapporto tra capitale e lavoro, ma anche per quelli generati da illegalità diffusa e sistemica.

E’ pleonastico ribadire che con elevati e diffusi livelli di criminalità, le istituzioni e i valori democratici vanno a farsi benedire.      
                                                                      
1 marzo 2015   
                                          
 Antonello B.




[1] Vedi Slogan di Gurria Angel Oecd ultimo survey sull’Italia.
[2] Warren Buffett, investitore finanziario, la terza persona più ricca al mondo
[3]  "Quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell'uomo. E allora rovina l'uomo e lo condanna". Papa Francesco ha ripetuto la sua forte denuncia contro il capitalismo nel discorso rivolto a 7 mila soci della Confcooperative presenti oggi nell'Aula Nervi, citando Basilio di Cesarea, Padre della Chiesa del IV secolo, ripreso poi da san Francesco d'Assisi, che diceva "il denaro è lo sterco del diavolo". "Ma - ha aggiunto Francesco - per fare tutte le cose che fate ci vuole denaro!". Secondo Bergoglio, infatti, "il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se però è una cooperativa autentica, vera, dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale" (Fonte R.It – 28/02/2015)
[4] “L’ape e la locusta – Il futuro del capitalismo tra creatori e predatori”, Geoff Mulgan – Codice Edizioni - 2014

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