La speranza

La speranza

sabato 7 febbraio 2015

Verso un NEOFEUDALESIMO IPERCAPITALISTICO POST-MODERNO?

Verso modelli post-capitalistici

Alla ricerca di modelli alternativi  

all'ipercapitalismo

 per una società più giusta ed equa!

Diagnostica - I fondamentali:   Le grandi patologie


La grande metamorfosi:
Verso un  NEOFEUDALESIMO IPERCAPITALISTICO POST-MODERNO?

Le metamorfosi patogene quali ad esempio:

Ø  la separazione tra economia reale, economia finanziaria e società;
Ø  le mega-disuguaglianze;
Ø  la precarietà;
Ø  la religione neoliberista e del dio mercato;
Ø  la lobotomizzazione della democrazia;
Ø  la crescita ed accumulazione perpetua del debito;
Ø  la crescita ed accumulazione perpetua del capitale;
Ø  il finanzcapitalismo globale;
Ø  l’Europa mercatista e tedesca;
Ø  l’ideologia neolibertista;
Ø  la demolizione dello stato sociale;

si sono stratificate nel corso di questi ultimi decenni e hanno contribuito  a forgiare il labirinto post-moderno che giorno dopo giorno svela il meglio di sé.

E mentre nell’ex-Bel Paese la logorrea “sale agli irti colli”, tra un emendamento e l’altro, in cui si consumano le nuove forme legislative dei “job-acts” e degli ”Italicum“, nuovi eventi ci incalzano e ci spingono in avanti verso luoghi che sembrano sconosciuti, ma che a guardarli bene da vicino appaiono come luoghi e circostanze molte antiche


Flash, istantanee ed abbagli dal labirinto post-moderno:

Guerre economiche…

<<Per Roubini il 2015 sarà un anno da incubo. A prevalere saranno le diseguaglianze tra i vari Paesi. Solo gli Usa cresceranno mentre Cina, Giappone ed Europa continueranno a dibattersi nelle rispettive crisi.>>
La Repubblica, venerdì 2 gennaio 2015

<<Si può ancora uscire dall’euro? Meglio il disastro o la morte per soffocamento? I due scenari possibili secondo l’economista Salvatore Biasco. >>
la Repubblica, lunedì 5 gennaio 2015

<<Continua la guerra del greggio, l’Arabia Saudita non cede e fa di tutto per spingere fuori lo shale gas. E se gli aumobilisti Usa fanno festa, Wall Street non è felice, così come l’ex moglie del petroliere Hamm che potrebbe non ricevere il miliardo di mantenimento causa crisi.>>
La Stampa, martedì 6 gennaio 2015

Guerre ambientali e climatiche

<<Il 2014, l’anno più caldo di sempre. Battuto anche il record del Niño>>
La Stampa, mercoledì 7 gennaio 2015

Guerre demografiche,  etniche
<<Viaggio fra le rovine di Bengasi. La città della Primavera libica devastata da bombe e scontri tra milizie.>>
Corriere della Sera, lunedì 5 gennaio 2015

<<Quei borghesi siriani, traditi dal regime e dai ribelli, costretti a fuggire sui barconi per lasciarsi alle spalle un paese di cadaveri e di orfani, che nega loro ogni forma di civiltà. E non importa se sono ricchi, benestanti o poveri.>>
La Stampa, lunedì 5 gennaio 2015

<<La Siria svuota. Un quinto degli abitanti è fuggito. Chi per paura, chi per non perdere la propria dignità. Intanto però i paesi confinanti sono al collasso e il Labano chiude la frontiera.>>
La Stampa, martedì 6 gennaio 2015

<<I profughi nel mondo sono 16,7 milioni. In Italia sono aumentati del 400 per cento. L’era dei sans papier>>
Corriere della Sera, lunedì 5 gennaio 2015

<<La battaglia navale dei clandestini. Migliaia di persone viaggiano illegalmente nel Mediterraneo, e non su gommoni ma su traghetti o mercantili. Rischiando ecatombe e terrorismo.>>
Il Foglio dei Fogli, lunedì 5 gennaio 2015

<<In un’inchiesta Repubblica ricostruisce il traffico di esseri umani. Dal primo approccio su Facebook al contatto con uno degli organizzatori dei viaggi della speranza. Per salire sul barcone della morte servono 6mila dollari ma i bambini non pagano. E poi garantisce: «Nella nave c’è tutto quel che serve. I posti per dormire sono separati: c’è uno spazio per gli uomini e per le donne. A ognuno verrà dato un cuscino e una coperta, il resto sarà fornito a bordo>>
la Repubblica, lunedì 5 gennaio 2015


Guerre di mafia e di corruzione…
<<Corruzione, evasione, infrazioni... Tutti i record dell’Italia, il Paese europeo con più leggi e col più alto tasso di illegalità.>>
il Fatto Quotidiano, venerdì 2 gennaio 2015

<<Le grandi famiglie dell’ndragheta che comandano Milano. Frequentano i salotti buoni, vanno a cena con la politica, ma sulle loro spalle pesano decenni di carcere eppure sono liberi. Liberi di trafficare in armi e droga o di uccidere>>
il Fatto Quotidiano, lunedì 5 gennaio 201


Mi fermo qui? Al 6 gennaio 2015? E se andassi avanti, magari di un solo giorno?

Sì andiamo pure avanti, salutiamo il nuovo giorno il 7 gennaio 2015

<<Assalto al giornale Charlie Hebdo: 12 morti. Due dei tre killer reduci dalla Siria
Armati di kalashnikov nella sede del settimanale satirico.  Due killer sarebbero tornati da poco dalla guerra in Siria. Uccisi 8 giornalisti, 2 agenti, un ospite e il portiere dello stabile. Cinque feriti gravi, ma non più in pericolo di vita. Hollande: "È terrorismo”.>> (La repubblica 7 gennaio 2015).









Ora mi fermo qui, anche se potrei continuare con pagine e pagine con questo tipo di notizie che ci bombardano quotidianamente. Siamo assuefatti? NO! Siamo scandalizzati, indignati e non solo…..

E’ chiaro che il trait d’union che lega questi eventi è la VIOLENZA, il NICHILISMO e il CINISMO.  
Ma la violenza, il nichilismo e cinismo sono  gli effetti e non le cause. Le cause vanno ricercate nell’Hibris che sembra aver sostituito il rispetto del limite in tutte le sue forme: biologiche, politiche, sociali.

Questi fatti non fanno altro che rendere ancora più avvelenato il mondo che ho metaforicamente rappresentato con il labirinto post-moderno.

Un labirinto in cui la violenza assume oggi tutte le possibili forme, gassose, liquide, solide e metafisico-trascendenti e che può contare sulle leve scientifiche e tecnologiche mai viste in passato.

E’ in questo labirinto che le balle (ideologie e dogmi) si trasformano in bolle, le bolle in bubboni, i bubboni in patologie, le patologie in ferite e fratture, le ferite, in violenza, la violenza in distruzione e la distruzione in un mondo di “scarti post-umani”.

Un mondo di “scarti post-umani” in cui i lager non sono più semplicemente luoghi fisici ben delimitati dove il carnefice si diletta con gli strumenti di genocidio che la scienza e la tecnica gli offre, tempo per tempo, per ingegnerizzare il suo sterminio, ma luoghi estesi e “liquidi” che si espandono sino a coprire intesi paesi e nazioni.

Siamo di fronte ad una metamorfosi dei lager? Da lager locali a nuove forme di lagerismo globale
E’ questa la direzione del progresso post-moderno del mondo liquido?

Vedremo!

Intanto se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo dire che il primo mese di questo 2015 è stato molto esplicito, sbattendoci in faccia nuove e vecchie forme di violenza estesa.

In un mondo in cui nel 2016 si prevede che:

<<Oxfam: nel 2016 l'1% della popolazione mondiale sarà più ricco del rimanente 99%
Analisi-denuncia dell'Ong alla vigilia del Forum di Davos: dal 2009 al 2014 il patrimonio dei nababbi è passato dal 44% al 48% della ricchezza globale.>> 
(La Repubblica  E&F – 19 gennaio 2015).

La salute del nostro labirinto migliorerà o peggiorerà con questa mega concentrazione delle ricchezze?

Cosa potremo aspettarci ancora se dovremo convivere ed accettare questo nuovo ipercapitalismo neo-feudale?

Antonello B

7/02/2015

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