Verso
modelli post-capitalistici
Alla
ricerca di modelli alternativi all'ipercapitalismo
per una società
più giusta ed equa!
Diagnostica
- I fondamentali: Le
grandi patologie.
La grande
metamorfosi:
Lo
Stato piegato ai voleri del dio mercato, le nuove paure e la
demolizione del welfare state (II^ parte).
Flash,
istantanee ed abbagli dal labirinto post-moderno
Si
dichiara che la forma prevalente verso la quale tendono gli Stati è
quella democratica, ma credo che in molti casi di democrazia rimanga
soltanto l'involucro esterno o forse neanche quello.
Osservando
il nostro labirinto post-moderno vediamo sguazzare ed annaspare varie
specie di Stati:
- Stati Teocratici
- Stati Integralisti dei più fantasiosi intergralismi
- Stati Liberal Democratici
- Stati Oligarchici e monarchici
- Stati Monopartitici
- Stati “Canaglia” (“rough states” secondo la definizione Usa)
- Stati Predatori
- Stati Depredati
- Stati Debitori
- Stati Creditori
- Stati P.I.I.G.S
- Stati Falliti o in via di Fallimento
- Stati Narcostati
- Stati Mafia
- Stati Criminali
- … ecc. ecc.
Gli
avvenimenti di questi ultimi mesi ci lasciano un senso di profondo
smarrimento e frustrazione di fronte ai rilevanti processi di
trasformazione che stanno mettendo a soqquadro i valori fondamentali
e le funzioni dello Stato.
I
fatti sono del tutto eloquenti: eccone alcuni.
- Mafia-capitale che liquida lo Stato a vantaggio dei pochi …
<<Mafia Capitale: tra fascisti e ladroni Dopo gli arresti di ex terroristi neri e affaristi che tenevano in pugno la Roma di Alemanno, è caccia al tesoro della banda. Ecco la storia di tre inchieste profetiche condotte da "l'Espresso" 05 dicembre 2014>>
- torture sistemiche del grande “esportatore di democrazia” che ti sciolgono …
<<Usa, diffuso report su torture della Cia: “Violenze brutali che non sono servite>> (Fonte: Il Fatto Quotidiano 9/12/2014).
- Il nuovo medioevo che ti liquida o ti crocifigge …<<Isis continua a scioccare: ad Aleppo crocifisso un uomo accusato di spionaggio.Sono stati gli stessi jihadisti a diffondere le immagini della "punizione esemplare “>> (Fonte: Tgcom 24 - 20 dicembre 2014
- la droga che ti incenerisce …
<<Messico, studenti scomparsi sono stati uccisi: confessano tre sicari dei narcos>> (Fonte: R.it – 7/11/2014)
- I debiti che ti usurano e ti demoliscono …
<<La Grecia resta sotto tutela con l’incubo di nuove elezioni Bruxelles scettica sulla richiesta di Atene di uscire dal salvataggio>>(Fonte:Corriere della Sera – 8/12/2014).
<<L'Argentina è in default: salta l'accordo sul debito. Il Paese non ha pagato gli interessi dovuti sui nuovi bond, 539 milioni di dollari in scadenza ieri a mezzanotte e che il giudice americano Griesa ha congelato in assenza di accordi con gli hedge. I fondi chiedevano il rimborso integrale delle loro obbligazioni per 1,5 miliardi. >> (Fonte:R.it Economia & Finanza – 31/07/2014).
Venezuela: "Abbiamo pagato". Rimandato il rischio default. L'annuncio del governo, che punta il dito contro la campagna internazionale "perversa". La prossima scadenza a fine mese. Respiro sull'obbligazionario e per i cds, ma la curva dei rendimenti dei titoli di Stato continua a mostrare un'altissima tensione (Fonte:R.it Economia & Finanza – 9/10/2014).

Di
esempi ne abbiamo veramente per “tutti i gusti” ed è come se lo
Stato si stesse liquefacendo in analogia a quanto avviene per le
altre componenti delle strutture sociali.
-o-
Molti
spettri si aggirano nel labirinto post-moderno,
ammorbano l'aria, avvelenano l'acqua, fratturano la terra e oscurano
il cielo: sono le vecchie e le nuove paure che anche oggi
hanno al loro centro l'entità Stato.
Nel
secolo scorso, nel mondo occidentale abbiamo avuto profondi processi
di metamorfosi dello Stato:
- c'era lo Stato-nazione imperialista imploso con la prima guerra mondiale;
- c'era lo Stato nazional-socialista, fascista e stalinista, anch'esso demolito sotto il peso dei massacri e genocidi di massa della seconda guerra mondiale.
Erano
quelle le forme dello Stato leviatano1
- di quel dio mortale impersonato dallo Stato che ti faceva
tremare i polsi all'ordine “sull'attenti” e che ti
annullava come individuo con la risposta “Sissignore”
- che hanno prodotto solo distruzione e morte.
Dopo
le dittature è venuto il tempo dello Stato-sociale che ha
fatto conoscere alle classi più deboli quel benessere che era sempre
stato appannaggio e privilegio dei ricchi.
Lo
Stato-sociale ha anche portato con sè fenomeni di statalizzazione,
assistenzialismo e burocratizzazione, con le sue disfunzioni e
difetti (corruzione, sprechi, ecc).
Poi
è venuto il tempo del neoliberismo, delle privatizzazioni, della
deregulation.
Oggi
è il tempo dello STATO MERCATISTA, FLESSIBILE E LIQUIDO in
versione 2.0; in sintesi di uno Stato che sa essere
contemporaneamente debole verso i soggetti privati
e/o sovranazionali forti e forte nei confronti dei soggetti
privati e/o pubblici deboli.
E'
lo Stato post-moderno del
labirinto iper-capitalista finanziarizzato globale
in cui i suoi elementi costitutivi rappresentati da popolo,
territorio
e sovranità
vengono miscelati tra di loro per ottenere vecchie-nuove formule e
ricette di ingiustizia sistemica.
In
questi ultimi decenni infatti stiamo vivendo <<(...)
la transizione dall'egemonia
americana a qualcosa d'altro, di cui ancora non è possibile
individuare compiutamente il profilo. (…) Le transizioni egemoniche
non sono però processi fluidi e uniformi. In genere sono
accompagnate dall'esplosione dell'anarchia nei rapporti interstatali
e dell'instabilità nei rapporti economico-sociali interni e
internazionali, in breve da ciò che Arrighi chiama “caos
sistemico”>>2
In
questo “caos sistemico” lo Stato è
massimo quando deve intervenire a favore delle forze del
neoliberismo e finanzcapitalismo globale, ne diamo alcuni esempi:
- gli interventi degli Stati a favore dei loro sistemi finanziari e bancari, dopo lo scoppio della crisi del 2007/2008:
Fonte
Ricerche e Studi Spa – Ufficio Studi Mediobanca – agg.to al
31/12/2013
- l'inchiesta “LuxLeaks” ha svelato come gli esponenti delle massime istituzioni pubbliche di un paese si siano piegate ai desiderata delle multinazionali e del profitto deterritorializzato:
<<(...)
Secondo ICIJ, sui 95 miliardi di dollari di profitti che le grandi
società americane hanno realizzato oltremare, nel 2012, passando per
il Granducato, hanno lasciato al Fisco del Lussemburgo poco più di
un miliardo di dollari, appena l'1,1 per cento.>>3
Nei
confronti della popolazione, invece, lo Stato è sempre
più minimo4:
è o sta diventando minimo per una serie di ragioni, tra le
quali:
- perdita di potere degli Stati-nazione rispetto alla potenza del capitale globalizzato;
- squilibri demografici che vedono alcuni paesi diventare sempre più “vecchi”, mentre altri presentano tassi di crescita demografica esponenziali;
- disciplina neoliberista che considera lo Stato come fonte di sprechi, di inefficienza e corruzione;
- crisi del debito pubblico che ha difficoltà crescente ad essere finanziato nei paesi più deboli;
- possibilità del capitalismo di sfruttare l'esercito di riserva di nuovi schiavi su scala globale (deterritorializzazione, precarizzazione e disoccupazione di massa nei paesi sviluppati);
- interesse privato a realizzare profitti sui servizi offerti dal settore pubblico;
- ecc ….
Questi
comportamenti del potere pubblico contribuiscono a minare alle
fondamenta la fiducia nello Stato, in quella forma che noi
occidentali avevamo conosciuto nei trent'anni successivi alla seconda
guerra mondiale.
Quella
fiducia si era costruita, non senza lotte e compromessi, via via che
si diffondeva un certo benessere nella società e si sviluppava la
classe media (fenomeno della “cetomedizzazione”5).
Avevamo
lo Stato Sociale6:
quella forma di Stato che aveva come funzione rilevante e prioritaria
la protezione e assistenza sociale: la sanità gestita o
assistita dallo Stato, la scuola e la casa, le leggi sul
lavoro, ecc.
Questa
forma di Stato è in progressivo smantellamento e la crisi nella
quale si sta avviluppando contribuisce a rendere particolarmente
ingarbugliata quella che Marc Augè definisce essere la “matassa
delle paure”7.
Il
progetto thatcheriano e reaganiano si sta interamente
realizzando:
Il
problema è che questi uomini e donne sono sempre più soli e hanno
sempre più paura, in un contesto di protezioni sociali decrescenti
e di minacce crescenti.
L'I.L.O.
nel suo ultimo report sulla protezione
sociale mondiale
dichiara:
<<While
the need for social protection is widely recognized, the fundamental
human right to social security remains unfulfilled for the large
majority of the world’s population. Despite the impressive
extension of social protection coverage over the past century,
especially over the past decade, only a minority of the world’s
population is effectively protected. According to ILO estimates, in
2012 only 27 per cent of the working-age population and their
families across the globe had access to comprehensive social
security systems. In other words, almost three-quarters, or 73 per
cent, of the world’s population, about 5.2 billion people, do not
enjoy access to comprehensive social protection. Many of those not
sufficiently protected live in poverty, which is the case for half
the population of middle- and lowincome countries>>8
E
dal 2007 gli effetti della crisi si traducono in minori
investimenti pubblici, riduzione delle spese sanitarie,
pensionistiche e di assistenza sociale (cfr schema ILO):
Fonte:
World Social Protection Report – 2014/15 – Building
economy recovery development and social justice.
Sempre
l'ILO dedica uno specifico paragrafo all'erosione del modello
sociale europeo:
<<Erosion
of the European social model:
In
2012, 123
million people
in the then 27 Member States of the European Union, representing 24
per cent of the population, were at risk
of poverty or social exclusion, compared
to 116 million in 2008, and as many as 800,000
more children than in 2008 were living in poverty. These
figures raised alarm across Europe.
Some estimates foresee an additional 15–25 million people facing
the prospect of living in poverty by 2025 if fiscal consolidation
continues (Oxfam, 2013). Higher poverty and inequality are the
results not only of the severity of the global recession, but
also of specific policy decisions curtailing social transfers and
limiting access to quality public services.
The achievements of the European social model, which dramatically
reduced poverty and promoted prosperity in the period following the
Second World War, have
been eroded during and since the crisis by a series of adjustment
reforms that have led to a resurgence of poverty in Europe and a loss
of prosperity for the middle classes.>>9
Siamo
di fronte ad una profonda crisi dello Stato ed ad una “risorgenza
della povertà in Europa e una perdita di prosperità per la classe
media”.
E'
proprio la crisi dello Stato sociale classico, secondo Robert
Castel, a generare fenomeni diffusi di paura sociale e, a sua volta,
la crisi dello Stato sociale è la risultante del <<passaggio
a un nuovo regime di capitalismo più aggressivo che gioca ormai la
concorrenza più esacerbata a livello planetario. Questo nuovo
modello di capitalismo danneggia gli equilibri e i regolamenti che
erano stati creati prima e la cui chiave di volta era lo Stato
sociale.>>10
Il
modello di bilanciamento tra crescita, sviluppo e benessere
attraverso l'attività degli Stati non funziona più; la macchina si
è bloccata ed oggi la gente inizia una nuova epoca: l'epoca della
rete virtuale in versione Web che tutto avvolge, ma senza quella rete
di protezione sociale garantita dallo Stato.
23
dicembre 2014
Antonello
B.
1«Io
autorizzo e cedo il mio diritto di governare me stesso a quest'uomo
o a questa assemblea di uomini, a questa condizione, che tu gli ceda
il tuo diritto, e autorizzi tutte le sue azioni in maniera simile.
Fatto ciò, la moltitudine così unita in una persona viene chiamata
uno stato, in latino civitas. Questa è la generazione di quel
grande Leviatano o piuttosto - per parlare con più riverenza - di
quel Dio mortale, al quale noi dobbiamo, sotto il Dio immortale, la
nostra pace e la nostra difesa...»(Thomas Hobbes,
Leviatano p. 167)
2“Capitalismo
e (dis) ordine mondiale”– Giovanni Arrighi –
manifestolibri – 2010 – Introduzione di Giorgio Cesarale.
3“Il
buco nero delle tasse” - Paolo Biondani, Vittorio Malagutti e
Leo Sisti – L'Espresso – n. 45 del 13/11/2014.
4<<Si
parla di stato
minimo per
sottolineare la caratteristica propria dello Stato
liberale
di
porsi come unico obiettivo la tutela dei diritti fondamentali.
Infatti, al contrario dello Stato
sociale,
quello liberale predilige il rispetto e la salvaguardia
dell'iniziativa privata in opposizione ad ogni tentativo di
dirigismo
statale.
Il compito fondamentale non è quello di perseguire forme di
eguaglianza sostanziale, ma di limitarsi unicamente a quelle di
eguaglianza formale. Ne consegue l'idea di un apparato
"alleggerito", incentrato sulla tutela di pochi diritti
essenziali ed in grado di lasciare la massima libertà
all'iniziativa dei singoli. Lo Stato minimo dovrebbe, quindi,
garantire i servizi relativi alla giustizia, al diritto e alla
protezione>> (Fonte
Wikipedia – consultata il 21/12/2014
)
5<<In
che cosa consista, poi, sociologicamente, la cetomedizzazione
e' presto detto: "L' innalzamento di coloro i quali erano alla
base della piramide e lo scivolamento di una parte della vecchia
elite". Dove, da un lato, l' innalzamento e' puramente
materiale (economico), e percio' caratterizzato dal solo incremento
della capacita' di consumo, e, dall' altro, lo scivolamento e' ,
invece, principalmente sociale (culturale), cioe' decremento delle
capacita' di incidere sui processi decisionali che riguardano, al
tempo stesso, il Paese e il proprio stesso status.>> (Fonte:
Ostellino Piero – Corriere della Sera – 21/11/1996)
6<<Da
esso deriva la finalità di ridurre le disuguaglianze
sociali.
In senso ampio, per Stato sociale si indica anche il sistema
normativo con il quale lo Stato
traduce
in atti concreti tale finalità; in questa accezione si parla di
welfare state (stato del benessere tradotto letteralmente
dall'inglese,
detto anche stato assistenziale). Con esso ci si propone di fornire
e garantire dirittie
servizi sociali, ad esempio: Assistenza
sanitaria; Pubblica istruzione.Indennità
di disoccupazione,
sussidi familiari, in caso di accertato stato di povertà o bisogno.
Previdenza
sociale (assistenza
d'invalidità e di vecchiaia). Accesso
alle risorse culturali (biblioteche, musei, tempo libero).Difesa
dell'ambiente
naturale.
Questi
servizi gravano sui conti
pubblici attraverso
la cosiddetta spesa
sociale in
quanto richiedono ingenti risorse finanziarie, le quali provengono
in buona parte dal prelievo
fiscale che
ha, nei Paesi democratici,
un sistema di tassazione progressivo in cui l'imposta
cresce
più che proporzionalmente al crescere del reddito.>>
(Fonte
Wikipedia – consultata il 23/12/2014)
7<<La
matassa delle paure>> - Marc Augè in <<Il
demone della paura>> - Zygmunt Bauman – Editori
Laterza e La Repubblica – 2014.
8<<World
Social Protection Report – 2014/15 – Building economy recovery
development and social justice>> Geneva: ILO – 2014.
9ILO:
report citato.
10<<La
paura di perdere la protezione dello stato sociale>>
- Robert Castel in <<Il demone della
paura>> - Zygmunt Bauman – Editori Laterza e La
Repubblica – 2014.










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