La speranza

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sabato 28 giugno 2014

FINANZCAPITALISMO: IL TROPPO STROPPIA!

Verso modelli post-capitalistici

Alla ricerca di modelli alternativi all'ipercapitalismo
per una società più giusta ed equa!

Diagnostica - I fondamentali

Le grandi patologie: IL FINANZCAPITALISMO: qualche spunto in più.

LA FINANZA SENZA LIMITI, SENZA CONFINI E SENZA INIBIZIONI!....

.ma IL TROPPO STROPPIA!

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<<A partire dagli anni '80 del secolo scorso, il capitalismo ha imboccato la strada di una finanziarizzazione totalitaria di se stesso e del mondo intero. Per questo è stato chiamato finanzcapitalismo da molti autori. Esso rappresenta lo sviluppo di un nuovo regime di produzione capitalistico il cui motore centrale sono i mercati finanziari. (…) Qui basterà ricordare che in esso, quale principio supremo, la creazione di denaro per mezzo di denaro ha preso il posto della produzione di merci per mezzo di merci. (…)
Essa (la crisi finaziaria – ndr) non appare dovuta ad errori tecnici del sistema bancario o delle autorità monetarie, ovvero a sviluppi e incidenti di percorso che nessuno poteva prevedere. E' piuttosto dovuta al fatto che il capitalismo dei mercati finanziari reca in sé degli squilibri strutturali che il normale funzionamento del sistema genera e fa aumentare sino a quando questi esplodono. E' la normalità stessa del sistema ad alimentare la sua degenerazione.>>1

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Le grandi patologie rendono il “Labirinto” sempre più paludoso, pieno di sorprese, buche, fratture e baratri2. Noi, quando ci avviciniamo sulla soglia di queste “Fratture”, proviamo un senso si smarrimento, di vertigine e paura, mentre per altri la situazione è diametralmente opposta: per questi ultimi la situazione è ottima, ci si trovano proprio bene ed a proprio agio, riuscendo a sfarinare performance di “business” da 6/9 cifre e forse più. It's the global business, stupid!!
Per dirla con Bauman è come se il mondo oggi fosse abitato da due specie distinte di umani, gli abitanti del primo mondo e quelli del secondo mondo:
<<Per gli abitanti del primo mondo – il mondo extraterritoriale, sempre più cosmopolita, degli uomini di affari globali, dei manager della cultura globale, degli accademici globali – i confini statali sono aperti, e sono smantellati per le merci, i capitali e la finanza. Per gli abitanti del secondo mondo, i muri rappresentati dai controlli all'immigrazione, dalle leggi sulla residenza, dalle “strade pulite” e dalla “nessuna tolleranza” dell'ordine pubblico, si fanno più spessi, si fanno più profondi i fossati che li separano dai luoghi dove aspirerebbero ad andare e dai sogni di redenzione, mentre tutti i ponti, appena provano ad attraversarli, si dimostrano ponti levatoi. I primi viaggiano quando vogliono, dal viaggio traggono piacere (specialmente se viaggiano in prima classe o con aerei privati), sono indotti a viaggiare e vengono pagati per farlo e, quando lo fanno sono accolti con il sorriso del benvenuto e a braccia aperte. I secondi viaggiano da clandestini, spesso illegalmente. Accade ancora che paghino per l'affollata stiva di barche puzzolenti e rabberciate più di quanto gli altri non paghino per il lusso dorato della “classe affari”. Ciononostante li si guarda con disprezzo e, se la fortuna non li assiste, vengono arrestati e immediatamente deportati al primo arrivo>>3


Questo labirinto è stato profondamente modificato e reso più instabile dal Finanzcapitalismo, dalla finanziarizzazione ipertrofica del mondo postmoderno.

Per il Prof. Gallino (cfr opera citata in nota), le istituzioni che hanno architettato e definito (e che definiscono tutt'ora) il finanzcapitalismo sono principalmente tre:
  • Banche multinazionali (bank holding company - too big to fail);
  • Banche ombra (Shadow banking);
  • Investitori istituzionali.

Questa macchina finanziaria si basa alcuni assiomi fondamentali:e processi funzionali che Gallino indica chiaramente:

- assiomi:

<< (...) che lo sviluppo continuativo del Pil per almeno 2-3 punti l'anno è indispensabile anche alle società che hanno raggiunto un soddisfacente stato di benessere , al mero scopo di continuare ad assicurarselo.A tale scopo è quindi necessario un proporzionale aumento annuo dei consumi, ottenuto producendo bisogni per mezzo di merci e comunicazioni di massa.>>

- processi:
<< I tre processi la cui esistenza e i benefici effetti non ammettono discussione si possono così compendiare:
  1. i mercati sono perfettamente capaci di autoregolarsi;
  2. il capitale affluisce senza fallo né ritardi dove la sua utilità risulta massima;
  3. i rischi (quali che siano: di insolvenza, di caduta dei prezzi, di variazione dei tassi di interesse, ecc.) sono integralmente calcolabili , per cui a ciascun livello di essi corrisponde un giusto prezzo dell'entità di riferimento.>>4.

Abbiamo avuto, circa sette anni fa, un “troppo” che è “stroppiato” , prima negli USA5, con lo scoppio della bolla immobiliare e dei mutui sub-prime del 2007 e con il fallimento della Lehman Brothers del settembre 2008 e, poi, nel resto del mondo. Ne è derivata una crisi finanziaria di natura sistemica globale , grazie ai meravigliosi meccanismi di iperfinanza ingegnerizzata, del shadow banking, dei junk bonds, degli hedge funds e di tutte le altre diavolerie di strumenti finanziari OTC e non OTC più o meno sofisticati e complessi generati della menti super-matematiche dei grandi centri finanziari del mondo occidentale.

Menti che hanno generato super rich men, ma anche super rischi che hanno, a loro volta determinato la creazione di super piattaforme di “risk management”.

Prima ci ingegniamo ed industriamo per creare le “trappole” e poi cerchiamo di capire dove le abbiamo distribuite, come e se funzionano veramente. Il problema è che il test di funzionamento di queste mega trappole lo si fa sulla pelle degli “umani” e del sistema nel suo complesso, infatti l'approccio sperimentale condotto nei laboratori artificiali non funziona in economia e nei modelli di ingegneria politico-sociale e quando il danno è fatto è fatto, è reale e non limitato a qualche topo o insetto utilizzato nell'esperimento.

Ma quale è stata la formula alchimistica che ha fatto detonare la bomba (prodotto la grande trappola) tradottasi nella GRANDE CRISI?

Molte sono le cause che hano portato alla detonazione, ne ricordo solo alcune:

  • eccessivo indebitamento e eccessiva concessione di mutui per la casa;
  • sviluppo patologico, a partire dagli anni '90, della finanza mondiale;
  • regolamentazione carente dei mercati finanziari;
  • eccessivo utilizzo della leva finaziaria da parte delle istituzioni finanziarie;
  • ascesa dell'ideologia e delle politiche neoliberali (vedi la famosa coppia di ferro Ronald Reagan Margaret Thatcher);
  • politica monetaria della Fed che ha contribuito non da poco a creare la cosiddetta Nuova Architettura Finanziaria (Nfa)6
  • Invenzione di prodotti finanziari “complessi”, “strutturati” e “sintetici” ecc.;
  • Finanziamenti/prestiti predarori (“predatory leanding)7;
  • Sistemi delle porte girevoli (Sliding doors);
  • Massimizzazione del valore della capitalizzazione per gli azionisti (value stakeholders);
  • Cartolarizzazioni fiume su scala planetaria;
  • Investimenti finanziari di natura meramente speculativa;
  • “Fusionite” (M.&A.), concorrenza distruttiva e cpacità produttiva in eccesso;
  • Sistemi incentivanti che hanno diffuso nei manager la cultura dell'irresponsabilità;
  • titoli spazzatura (junk and toxic bonds)
  • ...

Quella che è stata definita la seconda più grave crisi stistemica della storia dell'uomo su questo pianeta (LA GRANDE CRISI) avrebbe dovuto costituire il presupposto per la dichiarazione definitiva di fallimento del modello imperialistico- ipercapitalista che ha caratterizzato la storia del '900, ed in particolare dell'ultimo trentennio del mondo (occidentale e non).

Ma la profezia marxista (ed altri), pur con molto ritardo, non si è avverata neppure ora, non si è tradotta in realtà … anzi l'ipercapitalismo, con la sua mega-macchina finanziaria è più tronfio che mai e veleggia su oceani di denaro alla ricerca di nuove "Itache".


Perchè di tutto questo? Essennziamente, anche se in termini forse semplicistici, perchè la nostra civiltà, se può essere ancora definita tale, ha abbracciato il fondamentalismo religioso del dio Mercato.

Il “dio Mercato” ha partorito la “dea Finanza” ed il rapporto è ormai divenuto completamente incestuoso. Questi dei sono stati originati della religione del neoliberismo dell'ultimo trentennio che ha trasformato, manipolato, plagiato il sistema su scala globale e che continua a dettare le regole del gioco del labirinto sociale, politico ed economico nel quale siamo immersi ed imprigionati.
E' proprio nel campo della finanza che la religione del dio mercato ed il conseguente totalitarismo neoliberista hanno stravinto!
In questi ultimi anni abbiamo riscoperto il demone della paura dei crolli finanziari e del rischio di fallimento. Se ci riferiamo solo all'Italia dall'inizio della crisi le aziende che hanno chiuso i battenti sono.... (Dati confindustria e camere di commercio)

...la paura dei fallimenti:“Made in Italy: dall’inizio della crisi fallite circa 50 mila imprese” 8

...e la paura del default degli stati...

... ecc. ecc...
Forse è' tutto merito (paradossalmente) della dea finanza che ha la potenza di scatenare tempeste, sollevare montagne, fa scoppiare bolle speculative e con un click trasformare carta in ricchezze inestimabili e con un altro click spazzarle via!
La dea finanza non discerne tra mezzi e fini, non ha tempo di fare esame di coscienza: la velocità cibernetica dei bit che trasportano miliardi di dollari da un angolo all'altro del pianeta non le consentono di prendere respiro e, forse, non ha proprio bisogno di respirare essendo una mega-macchina completamente scissa dal mondo reale. Essa non ha vincoli biologici e quelli normativi molto spesso li elude; trasforma gli eventuali rischi e restrizioni in nuove opportunità e in nuovi prodotti dell'alchimia ingegneristico-finanziaria.
Se l'economia reale non riesce più a crescere, se i livelli di accumulazione capitalistica del mondo solido non sono più' in grado di dare dei ritorni adeguati che possano soddisfare l'avidità crescente, allora cresciamo con la finanza.
E la finanza cresce, cresce....
Ma fino a che punto vogliamo farla crescere?
Quale crescita deve essere considerata ottimale e per chi?
Pensiamo che continuando a pompare denaro nei megacircuiti del cyberspazio si ottengano benefici sostenibili e durevoli per il 99% o solo per l'1% o per lo 0,1%.
Un tempo, all'epoca dell'economia mista, i meccanismi di trasmissione della politica monetaria potevano giocare un certo ruolo nel modificare le condizioni dell'economia reale. Oggi con la situazione di fortissima interconnessione planetaria pensiamo di poter continuare a gestire gli equilibri o meglio gli squilibri mondiali con il pompaggio (Q.E.) e assorbimento (Tapering) e delle banche centrali?
E' la mega-finanza dell'ipercapitalismo postmoderno che segna il tempo...che batte il ritmo!
E' Il tempo postmoderno della finanziarizzazione globale e, per dirla con le parole del Prof. Piero Bevilacqua, in questo tempo: "Il capitalismo va costruendosi culture strumentali di breve periodo, che frammentano la conoscenza e abbassano l'orizzonte della previsione".
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Oggi, a distanza di sette anni dalla crisi finanziaria americana e da quella europea, la situazione appare un pò più tranquilla: vedi ad esempio grafici fonte: Confindustria: scenari economici – giugno 2014)


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...ecc. ecc.
Se si guarda a questi indicatori ci si chiede se è stato un miracolo a trattenerci dal cadere nel baratro? Si è lavorato sulle cause effettive della crisi o solo sugli effetti?
Oppure la dea finanza è rinsavita? A quietarla e' forse stata la mano invisibile del dio mercato che ha eliminato gli squilibri sistemici e ha ricomposto le fratture?
La cura alla grande ipertrofia della finanza è stata forse:
  • una migliore e più efficace regolamentazione internazionale?
  • una maggior limitazione dell'uso e abuso delle dimensioni finanziarie?
o forse a quietarla, si fa per dire, sono state le manovre non ortodosse delle banche centrali?
28/06/2014
Antonello B.


1Finanzcapitalismo – la civiltà del denaro in crisi – Luciano Gallino – Einaudi (2011)
2Vi ricordate? «Siamo sul baratro, sì alla grande coalizione» - intervista ad ex Ministro Renato Brunetta del 3 marzo 2013 (modifica il 4 marzo 2013) – Corriere delle Sera on line. Leggi l'articolo:  «Siamo sul baratro, sì alla grande coalizione» - Corriere.it  http://bi.ly/1pJpKfn.
3Dentro la globalizzazione – le conseguenze sulle persone – Zygmunt Bauman – Edizioni Laterza – tredicesima edizione 2012.
4Luciano Gallino – op.cit.
5) Per non dimenticare quello che è successo nel 2007 in Inghilterra con la Northern Rock:<<IT WAS a panic that came out of the blue, writes Bill Jamieson-Anxious queues of depositors outside the branches of Northern Rock in late 2007 were the first signs that a massive financial crisis was upon us. Savers had heard that it had sought and received liquidity support from the Bank England. (The Scotsman – 16/06/2014).
6Vedi anche:“Structural causes of the global financial crisis: A critical assessment of the "New financial architecture" - Crotty, James - Working Paper, University of Massachusetts, Department of Economics, No. 2008-14. << The main thesis of this paper is that the ultimate cause of the current global financial crisis is to be found in the deeply flawed institutions and practices of what is often referred to as the New Financial Architecture (NFA) – a globally integrated system of giant bank conglomerates and the so-called ‘shadow banking system’ of investment banks, hedge funds and bank-created Special Investment Vehicles. (...)>>
7Vedi: Dodd-Frank: Title XIV - Mortgage Reform and Anti-Predatory Lending Act:
<<PURPOSE:  
The 2008 economic depression was triggered in part by the real estate bubble bursting.  Mortgages became extremely easy to obtain, and many of those mortgages had predatory provisions that made it difficult for borrowers to pay off the mortgages in the event that their real estate value decreased.(...)>>

8)Scritto da Davide Mazzocco | Yahoo! Finanza – mar 8 gen 2013 14:51 CET   

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