La speranza

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sabato 12 luglio 2014

IPERCAPITALISMO: LE GRANDI METAMORFOSI POSTMODERNE

Le grandi patologie: le metamorfosi dei regimi di accumulazione dell'ipercapitalismo postmoderno

<<Perchè chi si solleva dalla routine, e si pone in conflitto con il dominio che essa nasconde, è anche portatore di ragioni che spesso contengono soluzioni a squilibri, arbitri, ingiustizie. Quelle grandi disarmonie sociali che il potere non comprende, perchè sostengono il palco dei suoi privilegi>> (Piero Bevilacqua)1


I comandamenti della religione del dio mercato - che echeggiano in ogni ogni dove, e che servono per governare il mondo - per citarne solo alcuni sono:

  • credi nella crescita infinita;
  • credi nel mercato che si autoregola;
  • sii imprenditore di te stesso;
  • sii efficiente;
  • sii competitivo;
  • sii produttivo;
  • sii un buon consumatore e non essere mai sazio;
  • sii furbo e scarica le responsabilità all'”esterno”...
  • sii...

Questi dogmi che hanno esaltato l'individualismo hanno finito per atomizzare il sistema sociale e ci hanno fatto perdere di vista il bene comune.

Questi dogmi o mantra dell'iper-finanz-capitalismo postmoderno neoliberista hanno edificato il labirinto che ci imprigiona, hanno scavato buche che si sono trasformate in baratri e fratture; hanno seminato nuove paure, incertezza e precarietà.

E sull'orlo dei baratri hanno conficcato cartelli di avvertimento:

ATTENZIONE / ACHTUNG / PAY ATTENTION TO DEPTHS:

se non fate le RIFORME STRUTTURALI precipiterete nel baratro e sarà la fine”.




Queste riforme strutturali sono dettate dai santoni e apologeti del neoliberalismo, sono quelle riforme che devono essere realizzate per evitare di precipitare, per ridurre lo spread, recuperare il gap, per essere competitivi e flessibili sulla scala produttiva globale:

  • le spending review
  • i fiscal compact
  • le privatizzazioni
  • le liberalizzazioni
  • le flessibilizzazioni
  • ecc ecc

Queste riforme producono cambiamenti, plasmano il labirinto e contribuiscono a definire i processi di metamorfosi della mega macchina del capitalismo contemporaneo.

Credo che l'immagine del giovane cinese di fronte al carro armato nella piazza di Tienanmen (1989) esprima bene in rapporto che si è venuto a creare tra la mega macchina – che non si arresta, che non vuole scendere a compromessi e che vuole il “progresso” - e l'uomo come parte dell'ecosistema.


E' forse proprio il 1989 l'anno di svolta, l'anno in cui inizia a prendere forza la nuova grande trasformazione del capitalismo su scala globale: dal regime di accumulazione produttivista al regime di accumulazione flessibile e finanziaria.

Mentre il primo regime si basava sul paradigma denaro-merce-denaro, il secondo, innescato dalla reazione alla stagnazione dell'economia degli anni settanta, si basa sull'accumulazione denaro -denaro.

Circa un quarto di secolo dopo, la Grande Crisi Globale (2007 tutt'ora in corso) ha messo a nudo i meccanismi perniciosi di questo nuovo regime, ha portato alla luce le sue profonde contraddizioni e ha rappresentato un vero e proprio infarto del sistema.

Ma purtroppo dai paradigmi e dai dogmi di questo nuovo regime di accumulazione capitalistico non si esce: non si è agito e non si agisce sulla mega-macchina per rimuovere le cause che a cicli continui producono le diverse patologie (dette crisi dai santoni), infatti si è preferito continuare a:

  • pompare soldi nel circuito finanziario internazionale (vedi mega quantitative easing);
  • esaltare i benefici della crescita economica;
  • liberalizzare e flessibilizzare;
  • enfatizzare l'importanza delle esportazioni.
    Si è inoltre abbandonato la caccia al mostro dell'inflazione per convertirsi prontamente alla caccia ad un nuovo mostro quello della deflazione.

E così mentre il tempo passa il sistema continua il suo processo di metamorfosi: l'accumulazione finanziaria basata sull'ingegneria finanziaria non basta più per sfamare l'avidità, occorre passare all'accumulazione per spoliazione e a quella criminale. 

I mega scandali finanziari degli ultimi decenni sono lì a confermare che questa metamorfosi è ad
uno stadio molto avanzato e ad oggi non vedo inversioni di tendenza.

Promemoria di alcuni dei maggiori scandali finanziari:

  • Barings Bank Collapse (1995)
  • ImClone Systems Insider Trading (2001)
  • The Scandal: Enron Bankruptcy (2001)
  • WorldCom (2002)
  • American Insurance Group
  • Lehman Brothers Collapse (2008)
  • Bernie Madoff Investments (2008)
    ….
  • Cirio,
  • Parmalat
  • MPS
  • Banche e scandali, per i big un conto da 120 miliardi” (sole 24 ore 30 luglio 2013)

  • ecc

La conferma che il sistema è strutturato per la spoliazione ci viene dal fatto che non si registrano vere e proprie punizioni per l'attività criminogena, anzi in molti casi si verifica una situazione che è solo in apparenza paradossale ma che in realtà confermerebbe la legge del saccheggio in quanto vengono riconosciuti bonus e mega liquidazioni a chi ha gestito il potere al vertice di quelle istituzioni al centro degli scandali.

E mentre quei signori si godono le loro liquidazioni da nababbi nei loro paradisi più o meno fiscali, noi ce ne stiamo nel labirinto dove la povertà avanza e si trasforma in miseria.

A questo proposito ci serviamo dell'ultimo rapporto della Caritas per evidenziare l'avanzata della povertà:2






A queste statistiche si contrappongono quelle riguardanti gli HNWI dell'ultimo rapporto “World Wealth Report - 2013” di Capgemni.



Da un lato peggiora progressivamente la condizione della maggioranza della popolazione, dall'altro il processo di accumulazione al vertice della piramide cresce senza sosta e recupera il livelli ante crisi.

Ma quale progresso abbiamo raggiunto? Forse solo quello di chi si arricchisce al vertice della piramide sociale?

E' molto chiaro a questo proposito Luciano Gallino quando dice:

<<Gli studi i quali spiegano le disuguaglianze globali non come l'effetto dello sviluppo tecnologico, bensì come l'esito di una grandiosa redistribuzione del reddito dal basso verso l'alto, mediante la quale i ricchi si arricchiscono ulteriormente impoverendo i poveri, sembrano avere fondamenta assai più solide.>>3

Dove vogliamo andare di questo passo? 

Sorgono spontanee altre domande sul ruolo che giocano le istituzioni in quei paesi che si definiscono democratici:

  • ha ancora senso parlare di democrazia nei paesi occidentali in cui i livelli di disuguaglianza hanno raggiunto livelli insopportabili di totale ingiustizia?
  • perchè i regimi democratici non sono più in grado di contrastare queste patologie, il saccheggio delle risorse naturali, ecc?
  • la democrazia ha subito anch'essa un processo di metamorfosi in base al quale i suoi sistemi valoriali sono rimasti imprigionati in una crisalide mummificata?

Possiamo concludere queste previ note con quanto citato nel libro “Il grande saccheggio” di Piero Bevilacqua:

<<Ha scritto in proposito Fritjof Capra:
noi siamo in grado di controllare l'atterraggio morbido di sonde spaziali su pianeti lontani, ma siamo incapaci di controllare i gas inquinanti liberati dalle nostre automobili e dalle nostre fabbriche. Proponiamo comunità utopistiche in gigantesche colonie spaziali, ma non siamo in grado di amministrare le nostre città: Il mondo commerciale ci fa credere che le enormi industrie che producono cibo per cani e per gatti e cosmetici siano un segno del nostro alto tenore di vita, mentre gli economisti tentano di dirci che non possiamo “permetterci” un'assistenza sanitaria adeguata, istruzione per tutti o trasporti pubblici all'altezza. (Il Punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente – F. Capra Feltrinelli – 2004 – op cit. in Bevilacqua).

Mi chiedo fino a che punto andrà avanti questo processo di metamorfosi?

Fino al punto in cui «Una mattina Gregor Samsa si svegliò da sogni angosciosi e si trovò trasformato in un mostruoso insetto.» (Kafka – La Metamorfosi)....

12 luglio 2014

Antonello B.


1 Il grande saccheggio – l'età del capitalismo distruttivo – Piero Bevilacqua – Editore Laterza – 2011.
2 False partenze -Rapporto 2014 sulla povertà ed esclusione sociale in Italia – Caritas – Luglio 2014

3 Il colpo di Stato di Banche e Governi – L'attacco alla democrazia in Europa – Luciano Gallino – Einaudi - 2013

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