Verso modelli post-capitalistici
Alla ricerca di modelli alternativi all'ipercapitalismo
per una società più giusta ed equa!
Contro la miseria e la schiavitù del modello imperante!
Sistemi, Paradigmi, Mutazioni e Paradossi Criminali
Cresci! Cresci! Accumula! Accumula! Danza!
Danza!
(I)
Flash e abbagli dal labirinto
Non è più una
semplice questione di crisi economica e finanziaria!!!
I messaggi,
le dichiarazioni e gli studi che arrivano da diverse e qualificate fonti ci
presentano scenari apocalittici e catastrofici per la specie umana.
Vediamone
alcuni (ho l’imbarazzo della scelta):
<<Overshoot Day, il 2
agosto 'budget' di risorse naturali esaurito per il pianeta Mai così presto
da quando è stato calcolato per la prima volta. A questi ritmi, secondo il
Global Footprint Network, per soddisfare il nostro fabbisogno attuale di
risorse naturali ci servirebbero 1,7 pianeti. Ma ne abbiamo a disposizione uno
solo.>> (cfr: adkronos 1/08/2017)
<<Qualche ragionamento ed alcuni numeri per tutti: la Terra
ha 4,5 miliardi di anni ed ha appunto subito le precedenti estinzioni di massa
a causa di eventi esterni, con meteoriti, esplosioni di stelle, variazioni di
temperatura ed ogni volta ha ricostruito la vita. L’uomo la abita da 200 mila anni ed in 250 anni potrebbe essere il
primo caso di estinzione causata dai suoi stessi abitanti.>> (cfr: tablet
roma 16/8/2017).
<<Uno studio effettuato dai biologi dell’Università di
Stanford e dell’Università nazionale autonoma del Messico dimostra che la Terra
sta vivendo la sesta estinzione di massa della sua storia. A rischio intere specie di uccelli, mammiferi, anfibi e rettili.>>
(cfr. “Biodiversità a rischio, ecco la sesta estinzione di massa. www.nonsoloambiente.it Valentina Tibaldi 1/9/2017).
<<Iucn, un quarto
terre aride è a rischio desertificazione Sos in vista di conferenza Onu in
Cina. Almeno un quarto delle terre aride, ovvero gli habitat tipo savana, è già
a rischio desertificazione: salvarle richiede investimenti urgenti ma
significherebbe mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire
sicurezza alimentare a milioni di persone. È l'appello lanciato dall'Unione
internazionale per la conservazione della natura (Iucn) in vista della 13/ma
sessione della Conferenza delle parti Onu per la lotta alla desertificazione
che si apre domani a Ordos, in Cina. Secondo lo Iucn tra il 25 e il 35% delle
terre aride è già in fase di degrado. (cfr. ANSA - ROMA, 05 SET 2017).
<<Groenlandia, i
ghiacci si stanno sciogliendo. "Il mare si alzerà di 7 metri">>
(www.afafriitaliani.it
17/08/2017).
<<L’inquinamento uccide
ogni anno 12,6 milioni di persone nel mondo. In pratica una morte su quattro
del totale delle morti. E la colpa è dell’acqua poco salubre, dell’aria
inquinata, del suolo contaminato, dei cambiamenti climatici, delle radiazioni
ultraviolette e delle diverse esposizioni chimiche che sono la causa diretta o
indiretta di almeno 103 malattie sulle 133 esaminate e per le quali si
evidenzia un nesso causale con l’inquinamento. I dati sono stati diffusi oggi
dall’OMS che ha presentato il secondo rapporto su “La prevenzione delle
malattie attraverso ambienti sani: una valutazione globale del carico di
malattia da rischi ambientali“, che giunge a dieci anni esatti dal primo report
sul tema dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.>> (www.simaonlus.it –
consultato il 6/9/2017)
-o-
Nel 1982, così
scriveva Fritjof Capra[1]:
<< All’inizio degli ultimi due decenni del nostro secolo (Ndr.
XX° secolo) ci troviamo in uno stato di crisi profonda a livello mondiale. E’
una crisi complessa, multidimensionale, le cui svariate sfaccettature toccano
ogni aspetto della nostra vita: la nostra salute e i nostri mezzi di
sussistenza, la qualità del nostro ambiente e dei nostri rapporti sociali, la
nostra economia, tecnologia e politica. E’ una crisi di dimensioni
intellettuali, morali e spirituali, una crisi di una scala e di un’urgenza che
non hanno precedenti nella storia umana. Per la prima volta ci troviamo di
fronte alla minaccia, molto reale, dell’estinzione della specie umana e di ogni
forma di vita sul nostro pianeta. (…) Ciò di cui abbiamo bisogno, per
prepararci alla grande transizione nella quale stiamo per entrare, è un profondo riesame dei principali presupposti
e valori della nostra cultura, un rifiuto di quei modelli concettuali che sono
sopravvissuti alla loro utilità, e un nuovo riconoscimento di alcuni fra i
valori che abbiamo abbandonato in periodi precedenti della nostra storia culturale.
Un mutamento così profondo nella mentalità della cultura occidentale deve
essere accompagnato naturalmente da una profonda modificazione della maggior
parte dei rapporti sociali e delle forme di organizzazione sociale: da mutamenti
che vadano molto oltre le misure superficiali di riaggiustamento economico e
politico che vengono presi in considerazione dai capi politici di oggi. (…). Il
nostro progresso è stato quindi in gran parte una questione razionale e
intellettuale, e quest’evoluzione unilaterale ha raggiunto ora una fase molto
preoccupante, una situazione così paradossale da sfiorare la pazzia. Noi siamo
in grado di controllare l’atterraggio morbido di sonde spaziali su pianeti
lontani, ma siamo incapaci d controllare i gas inquinanti liberati dalle nostre
automobili e dalle nostre fabbriche. Proponiamo comunità utopistiche in
gigantesche colonie spaziali ma non siamo in grado di amministrare le nostre
città. Il mondo commerciale ci fa credere che le enormi industrie che producono
cibi per cani e per gatti e cosmetici siano un segno del nostro tenore di vita,
mentre gli economisti tentano di dirci che non possiamo “permetterci” un’assistenza
sanitaria adeguata, istruzione per tutti o trasporti pubblici all’altezza.>>
Purtroppo dal
1982 ad oggi non c’è stata la svolta che aveva auspicato Fritjof Capra in senso
ecologista e sostenibile. Il sistema dominante ha tirato dritto per la sua
strada, ed i danni collaterali si sono trasformati in danni diretti e principali.
L’esaurimento
delle risorse ambientali, l’estinzione di molte specie animali, la
desertificazione, l’inquinamento ecc. sono gli effetti prodotti dalla
megamacchina economica-finanziaria schizofrenica e anche, ormai possiamo
affermarlo, criminale.
Questa
megamacchina non è un dono divino - forse di divino c’è stato solo il comandamento
biblico “ dominerai sugli animali della terra, sui pesci del mare, sui volatili
del cielo”- bensì è stata ideata, progettata e realizzata da quell’homo
sapiens-sapiens che ha plasmato e miscelato la ragione (scienza e tecnica), le
risorse (il capitale e il lavoro), il potere (sistemi politici e modelli
economici) in nome (telos) del progresso, del benessere e della felicità.
In questi
ultimi 40 anni, il motore della megamacchina, progettato dagli ingegneri e
scienziati dei modelli neoliberistici del capitalismo globalizzato, è andato a
pieni giri, imprimendo e imponendo una trasformazione sociale, economica e ambiente
che non ha precedenti in tutta la storia dell’umanità. Le grandi metamorfosi
che si sono generate hanno creato quello che ormai è sotto gli occhi di tutti:
un grande caos ed il rischio di collasso globale.
Il telos non
è più chiaro, il benessere sta diventando esclusivo dominio di pochi eletti, la
felicità è sempre più nascosta, lontana e irraggiungibile per le masse e le
moltitudini ed il progresso si sta trasformando rapidamente in regresso.
Riusciranno i nostri eroi Trump, Putin,
Erdogan, Modi, Kim Jong-un, Merkel, Xi Ping a ridare il sorriso a quest’umanità
e vita sostenibile al pianeta?
Ho molti dubbi!!!
(segue..)
06/09/2017
Antonello B.
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